Amor ch'a nullo amato
amar pardona. Piccolo verso ricco e povero, terribile e sublime, noi piccoli uomini ancora pensiamo di amare: folle presunzione umana! Vuota vanità di questi tempi. Il Sommo Poeta ben scrisse quei versi: "Amore, che non perdona che un amante (Amans, colui che ama) non sia riamato! L'Amore non è da noi governato, semmai è da noi confuso con una passione, un'effimera avventura, una delicata carezza al cuore, ma noi non conosciamo l'amore. Avesse almeno l'umano genere la socratica consapevolezza di ammettere di non sapere! L'Amore è il Dio più temuto ed anelato. Quanto patì Psiche per aver osato voler vedere il Dio, suo amato ed amante! Apuleio saggiamente tentò di ammonirci, lui così addentrato nei misteri egizi, sacerdote dell'arcana saggezza! L'Amore va vissuto e basta, e quando il Dio ci abbandona, ecco l'antico dolore, la nostalgia e la malinconia eterne....finché il Dio non ritornerà. Allora prepariamoci a diventare ricettacoli del Dio supremo, incomprensibile ed incompreso. Fiumi di parole si scrivono sugli effetti dell'Amore, ma sull'Amore è impossibile scriversi! L'ineffabile non può essere compreso e quindi scritto. Divinamente Platone disse che non si può scrivere di tutte le cose, persino il Sommo Poeta, nel suo meraviglioso Canto V dell'Inferno, descrisse solo gli effetti e la legge dell'Amore. Amore si impossessa di noi e ci vive nell'arcano senso di un fuoco che avvampa e non brucia, un'estasi che ci invade e ci fa essere un tutt'uno con l'amato, in una divina e magica alchimia in cui l'amante vive l'amato con tutti i suoi sensi, la sua anima ed il suo spirito. Ma guai a voler conoscere l'Amore: il Dio è geloso dei suoi segreti! E noi uomini, pur tendendo alla perfezione, siamo per natura imperfetti e perciò non possiamo permetterci di varcare le soglie dell'inconoscibile. "Ars Dido Furens", ma furente era Didone od Eros che in lei e con lei si sentiva tradito? Enea doveva obbedire ad altri dei, ma Eros è immanente rispetto a loro, Eros è temibile e terribile. Stupidamente molte donne sono state calunniate nella letteratura e nella storia per aver amato, o meglio per aver permesso al Dio di viverle, supremo segreto del dionisiaco greco, dell'irrazionalità e dell'irrazionalizzante che avvince ed annienta la nostra umanità e la eleva alla somma divinità. La verità è che l'uomo ha paura di Eros, l'uomo nel senso di maschio, perché il femminino è nato da Eros, ma vive nel Dio solo quando raggiunge la sublimazione (perciò le donne non si ritengano immuni!), perché in realtà sventurato è colui che respinto il Dio o che ha osato ridurlo a mera dialettica, da Lui sarà sempre maledetto e subirà i capricci della voluttà restando intrappolato nell'etica sterile e morale di chi vive senza l'etica divina di Eros.
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AutriceGiovanna Migliorini Archivi
Gennaio 2017
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